11. I successi di Harvey Ball raccontati dai media americani
People, 3 agosto 1998
(SORRIDE ANCORA)
Le rivendicazioni di un rivale francese…
Nel 1963, la State Mutual Life Assurance Company di Worcester affidò ad Harvey Ball il compito di creare un’immagine che tirasse su di morale gli impiegati. Ball, ora settantenne, disegnò un cerchio giallo con due occhi e una bocca. “Mi ci vollero pochi minuti”, ricorda. Fu così che nacque lo Smile. Ball fu pagato 45 dollari per la sua opera e la compagnia non ne registrò il marchio. Dagli inizi degli anni Settanta lo Smile cominciò ad apparire ovunque, dai posacenere all’intimo, e il suo creatore fu spettatore discreto di questo successo per decenni. Pare, tuttavia, che un imprenditore francese, tale Franklin Loufrani, che ne ha rivendicato la paternità sostenendo di aver disegnato lo Smile nel 1971, abbia depositato il marchio in più di ottanta paesi. “La cosa mi secca”, dice Ball, “soprattutto per il fatto che questo tizio si stia indebitamente appropriando del mercato mondiale”. “Non mi interessa se ha disegnato lo Smile”, replica il cinquantacinquenne Loufrani, la cui unica preoccupazione è avere l’esclusiva del logo. “Siamo noi a promuoverlo, a esserne i proprietari, a venderlo”. Ball, settantacinque anni, padre di quattro figli e marito di Winifred, vuole solo una rettifica a quanto dichiarato. Durante la Seconda guerra mondiale scampò all’attacco giapponese nell’isola di Okinawa. “Quando sei stato in guerra e le persone che ti circondavano sono state uccise, la tua scala di valori cambia. Sei vivo”, dice. Inoltre: “Ho fatto sorridere il mondo intero”
Worcester Telegram & Gazette, 30 ottobre 1998

 

Worcester Telegram & Gazette, 24 settembre 1998

 

 

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